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@8 STYLIST MARKETPLACE - SET DESIGN

  • Beatrice
  • 20 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

(foto presa da @thefashiomedley, dire che adoro la sua pagina Ig sarebbe a dir poco limitativo.)

Sabato scorso al Master ho avuto la possibilità di conoscere Cora Vohwinkel, set designer e prop stylist che lavora tra Milano, NY e Parigi.

Cora ci ha aperto la porta a un nuovo aspetto dello styling, un aspetto che spesso viene ignorato da quelli che considerano questa professione solo un "abbinare abiti, accessori ecc. per creare il messaggio migliore".

La domanda che molti non si fanno è il DOVE.

L'ambiente che circonda i servizi fotografici, le riviste di design, la presentazione di mobili alle relative fiere, la valorizzazione di uno stand sono tutti aspetti che concernono la set designer/ stylist.

Innanzitutto cosa distingue la set designer e la prop stylist?

Cora ci ha spiegato come la realtà americana sia diversa da quella europea.

In America i ruoli sono molteplici e rigidamente separati mentre in Europa lavori di questo tipo si mischiano e fondono tra di loro.

La SET DESIGNER si occupa appunto del set nella sua totalità e complessità.

A volte però è necessaria la presenza della PROP STYLIST (STYLIST DELL’OGGETTO: il letto, l’accessorio ecc.) che si occupa del particolare determinante per la riuscita di scatti in cui quest'ultimo è in evidenza.

Questo è un lavoro in cui la capacità di organizzazione è estremamente importante. Ci sono aspetti pratici da valutare e tenere bene a mente non solo se si vuole eccellere ma se si vuole sopravvivere principalmente.

La scelta della location per un servizio deve essere valutata attentamente:

- è al piano terra?

- il divano ci passa per le scale?

- c'è posto per tutti gli accessori e strumenti necessari?

- c'è spazio per il fotografo?

- la luce è ottimale?

- gli arredi sono belli? Possono essere fotografati? Anzi gli arredi ci sono, innanzitutto? Perché affittarli ovviamente costerà di più al cliente.

Altro aspetto chiave della professione è l'attenzione al cliente, ci sono set designer che enfatizzano la propria personalità e altri che si adattano di più al cliente cercando di mediare tra cosa si trovano di fronte e cosa invece può vendere ed essere appetibile per il pubblico. Bisogna enfatizzare i punti deboli fino a renderli punti di forza perchè spesso il particolare sbagliato di una stanza può diventarne la chiave per il successo.

Nel caso delle fiere è utile per il set designer entrare in contatto sia con l'oggetto da valorizzare e da vendere sia con lo spazio in cui l'oggetto sarà esposto.

ex. Vedi il Salone del Mobile dove lo spazio espositivo è costituito da padiglione enormi, freddi con strutture di ferro e luce diffusa. In quel caso il set designer dovrà pensare a come rendere cozy e speciale un particolare allestimento per un particolare oggetto in grado di catturare l'attenzione dei visitatori.

Come ultima cosa Cora ha sottolineato come il suo mestiere richieda un'apertura mentale a 360° e che l'ispirazione può venire da qualunque cosa, luogo, persona, colore, particolare.

Nel caso vi sia piaciuto il post sul KEEP EXERCISING potete cimentarvi sull'esercizio stimolante che la stessa Cora ha proposto a noi studenti.

> Creare una presentazione che illustri un LOOKBOOK per UN BRAND DI LOS ANGELES CHE USA TESSUTI TECNICI

PREMAMAN o MUM & KID o KIDS SPORTIVO

Nel progetto deve essere presente:

  • DEFINIRE CHI SIETE, IL PRODOTTO

  • COLORI BRAND, MATERIALI

  • COSTO, DOVE SI TROVA (ONLINE, NEI MALL)

  • IDEE SUL SET: ASPIRAZINALE MA REALISTICO

  • INDICARE DUE MATERIALI CHIAVE

  • + ALMENO DUE PROPS

  • SCEGLIERE I MODELLI

  • DEFINIRE IN LINEA DI MASSIMA I LOOK E PRODOTTI PROPOSTI

Il set design può essere uno sbocco interessante ed estremamente stimolante da tenere in considerazione. Spero con questo breve articolo di avervi dato un'idea.

Le applicazioni di queste skills poi possono essere molte: dalla scenografia, all'arredo di interni alla costruzione di set per film e videoclip.

Cora ci ha fatto l'esempio di una set designer (di cui purtroppo non ricordo il nome) che lavorando con Martin Scorsese ha spiegato come le sue inquadrature siano imprevedibili, può scegliere di inquadrare un particolare sul tavolo e poco dopo di girare a 360° su una stanza. Questo implica un perfezionismo giustificato ovviamente anche dai soldi a disposizione della produzione, resta comunque il fatto che la portata del lavoro del set designer varia a seconda del cliente. Decisamente un lavoro in cui non ci si annoia!


 
 
 

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